Attacchi mirati con password specialista IT

Attacchi ibridi alle password: come difendersi e proteggere i dati aziendali

Cosa è importante sapere:

Le password aziendali sono bersagli facili per i criminali informatici. L’uso di attacchi ibridi aumenta il rischio, specialmente se le password sono deboli. La soluzione? Password lunghe e complesse, autenticazione a due fattori e software di monitoraggio.

Tempo di lettura: 3 minuti

Attacchi ibridi alle password: cosa sono e come le aziende possono difendersi

Cos’è un attacco ibrido alle password?

Un attacco ibrido alle password è una tecnica avanzata utilizzata dai cybercriminali per rubare informazioni critiche e accedere a sistemi aziendali. Questo tipo di attacco non si limita a una singola tecnica ma combina vari metodi di attacco, come la forza bruta e l’uso di dizionari di password. L’obiettivo è massimizzare l’efficacia e la velocità dell’accesso non autorizzato, rendendo sempre più complesso per le aziende proteggere i propri sistemi.

Gli attacchi ibridi partono spesso da un punto vulnerabile all’interno dell’infrastruttura IT, per poi sfruttare risorse cloud scalabili o combinare vulnerabilità di più strumenti. Ma chi sono le vittime di questi attacchi? Perché le aziende sono obiettivi così comuni?

Chi sono i principali obiettivi e perché le aziende sono vulnerabili?

Le aziende, specialmente quelle che operano nel B2B e nel commercio, sono tra i bersagli più ambiti. Questo perché gestiscono una grande quantità di dati sensibili, incluse informazioni finanziarie, dati sui clienti e sistemi di autenticazione critici. Un sistema compromesso può esporre una vasta rete di informazioni, dando ai criminali informatici il potenziale per causare danni ingenti.

Perché gli attacchi ibridi sono così pericolosi?

Gli attacchi ibridi riescono a superare molte delle misure di sicurezza convenzionali. I criminali sfruttano combinazioni di tecniche di forza bruta e dizionari, facendo sì che ogni password debole diventi una facile porta d’accesso. Se una password è troppo semplice, come una combinazione del nome aziendale e una serie di numeri, il rischio è altissimo.

Come avviene un attacco ibrido alle password?

Dove si originano gli attacchi?

Gli attacchi ibridi possono partire da diversi punti: possono essere lanciati sfruttando accessi già compromessi, vulnerabilità in specifici strumenti o piattaforme aziendali, e persino infrastrutture cloud esterne, scalabili a piacimento dai criminali. Questo tipo di attacco non ha un unico punto di partenza, ma si diffonde sfruttando ogni elemento debole del sistema.

Quali sono le tecniche più comuni?

Le due tecniche principali utilizzate negli attacchi ibridi sono:

  • Attacco di forza bruta: il software tenta tutte le combinazioni possibili di caratteri per decifrare una password.
  • Attacco a dizionario: vengono provate una serie di password già conosciute o comunemente utilizzate.

Quando queste tecniche sono usate in tandem, diventano devastanti. Un hacker che conosce la struttura tipica delle password aziendali, come una sequenza di lettere maiuscole e numeri, può configurare un attacco mirato.

Cosa possono fare le aziende per proteggersi?

  1. Politiche di creazione password: assicurarsi che le password siano lunghe e complesse, con almeno 20 caratteri e una combinazione di numeri, lettere e simboli.
  2. Autenticazione multifattoriale (MFA): un livello aggiuntivo di sicurezza che richiede non solo una password, ma anche un codice di verifica su un dispositivo dell’utente.
  3. Controllo periodico delle password: utilizzando software che monitorano e rilevano le password compromesse all’interno dei sistemi aziendali.

L’attacco mascherato: una variante subdola

Un tipo specifico di attacco brute force, l’attacco mascherato, permette agli hacker di adattare il proprio approccio utilizzando informazioni note sulle password della vittima. Se, ad esempio, l’azienda segue schemi prevedibili, come l’inserimento di numeri alla fine delle password o la combinazione di parole comuni, i criminali riescono a ottimizzare le risorse per arrivare alla password corretta.

 

Un esperto di sicurezza IT osserva una schermata di codice in cui è evidenziato un attacco mascherato alle password in corso.

Un esperto di sicurezza monitora un attacco mascherato alle password in cui i criminali usano dati noti per ottimizzare l’efficacia del tentativo.

Come agire per identificare le password compromesse?

Le aziende possono monitorare e analizzare le proprie password utilizzando strumenti di gestione delle Active Directory, in grado di individuare potenziali vulnerabilità. Molti software offrono la possibilità di generare report che identificano account con password duplicate o compromesse, consentendo un intervento rapido.

Quando aggiornare le policy di password?

Le policy aziendali dovrebbero essere aggiornate ogni volta che emergono nuove minacce. Implementare policy che impongano password lunghe, complesse e non prevedibili è essenziale per ridurre il rischio di violazioni. Ma non è sufficiente: verificare costantemente che le policy siano rispettate e adattarsi a nuove minacce deve diventare una pratica comune.

Perché le password deboli sono ancora un problema comune?

Nonostante gli avvisi, molte aziende trascurano l’importanza di creare password robuste, cadendo spesso nelle insidie di password semplici o riutilizzate. Quando un account compromesso diventa un punto di accesso, le conseguenze possono rapidamente estendersi a livello globale, compromettendo non solo i dati aziendali ma anche la fiducia dei clienti.

Un approccio proattivo alla sicurezza delle password

Per proteggersi dagli attacchi ibridi alle password, è fondamentale che le aziende adottino una mentalità proattiva. Combinare autenticazione multifattoriale, politiche di password forti e monitoraggio continuo può ridurre notevolmente il rischio di attacchi. Anche se nessun sistema è infallibile, un approccio ben strutturato aumenta notevolmente la difficoltà per i criminali informatici di entrare nei sistemi aziendali.