Come l’AI di Google Big Sleep ha scoperto una vulnerabilità in SQLite

Cosa è importante sapere:

Le vulnerabilità software come quella rilevata in SQLite rappresentano un rischio critico per le aziende. Ad ottobre 2024, Google ha scoperto questa falla con l'AI di Big Sleep, dimostrando il potenziale dell’intelligenza artificiale nel prevenire attacchi informatici prima che possano verificarsi. Grazie a questa tecnologia, le aziende possono contare su una protezione avanzata e tempestiva

Tempo di lettura: 4 minuti

Come l’AI di Google scopre vulnerabilità nascoste: il caso di Big Sleep e SQLite

Nel panorama della sicurezza informatica, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) ha preso sempre più piede. In particolare, Google ha fatto un importante passo avanti nel rilevamento automatico delle vulnerabilità. Grazie al nuovo strumento Big Sleep, l’azienda ha individuato una grave vulnerabilità zero-day nel motore di database open-source SQLite. Scopriamo come e perché questa scoperta rappresenta un traguardo significativo per la sicurezza delle aziende.

Cosa ha scoperto Google: una vulnerabilità critica in SQLite

L’AI di Google, nota come Big Sleep, ha individuato un bug di tipo stack buffer underflow in SQLite. Questo difetto permette a un programma di accedere a un’area di memoria non autorizzata, portando al crash dell’applicazione o, in alcuni casi, consentendo l’esecuzione arbitraria di codice. In altre parole, un potenziale attaccante potrebbe sfruttare questa vulnerabilità per manipolare il comportamento di applicazioni che utilizzano SQLite, un motore di database largamente usato in diversi settori.

Ma come avviene questa vulnerabilità? Spesso il problema emerge quando un indice viene erroneamente ridotto a un valore negativo o calcolato al di fuori dei limiti di un buffer di memoria. Questo genere di bug è comune nei programmi scritti in linguaggi come C e C++, dove la gestione della memoria è responsabilità del programmatore.

Perché la scoperta è significativa per la sicurezza aziendale

L’introduzione di Big Sleep segna un’importante innovazione nella sicurezza dei software. Utilizzare un AI per scovare vulnerabilità prima che queste arrivino agli utenti rappresenta un cambiamento di paradigma nella gestione del rischio informatico. In pratica, Big Sleep agisce come un “detective” digitale, simulando il comportamento umano per scovare punti deboli nel codice. E tutto ciò avviene ancor prima che il software venga rilasciato ufficialmente.

Quali sono i vantaggi per le aziende?

Per chi opera in produzione, installazione, commercio B2B, o servizi, questa innovazione porta benefici diretti:

  • Prevenzione proattiva: rilevare vulnerabilità nel codice ancora in sviluppo riduce drasticamente i rischi di attacchi.
  • Risparmio sui costi: correggere le vulnerabilità in fase di sviluppo è più economico rispetto a un intervento post-lancio.
  • Maggiore fiducia nel software: i clienti possono contare su applicazioni più sicure e affidabili.

Quando è stata risolta la vulnerabilità?

Dopo aver individuato la vulnerabilità, il team di Google ha seguito una prassi di responsible disclosure con SQLite. Ciò significa che l’informazione sulla vulnerabilità è stata condivisa solo con gli sviluppatori responsabili di SQLite, dando loro il tempo necessario per risolvere il problema. La vulnerabilità è stata ufficialmente risolta all’inizio di ottobre 2024, quindi le aziende che aggiornano regolarmente i loro sistemi SQLite possono considerarsi al sicuro da questo specifico problema.

Come funziona Big Sleep: un approfondimento tecnico

Big Sleep è stato inizialmente conosciuto come Project Naptime, annunciato da Google nel giugno 2024. Il suo scopo principale è migliorare i metodi di scoperta automatica delle vulnerabilità, utilizzando il modello di linguaggio LLM (Large Language Model). Questo modello consente all’AI di comprendere il codice, simulando processi di debug e generazione di input per identificare errori.

Strumenti utilizzati da Big Sleep

Big Sleep non si limita a leggere il codice; utilizza una suite di strumenti avanzati per la verifica:

  • Fuzzing: Genera input casuali per verificare come il software reagisce a dati imprevedibili.
  • Ambiente sandbox: Isola il codice per analizzarne il comportamento in modo sicuro.
  • Debugging avanzato: Controlla il codice linea per linea per individuare errori nella gestione della memoria.
Google Big Sleep finds zero-day vulnerability in SQLite

L’AI di Google Big Sleep rileva una vulnerabilità zero-day in SQLite

Chi è coinvolto: il team dietro Big Sleep e Google DeepMind

Il progetto Big Sleep è il frutto della collaborazione tra Google Project Zero e Google DeepMind, due dei team più avanzati in ambito di AI e sicurezza. Project Zero, noto per il focus sulla ricerca di vulnerabilità zero-day, e DeepMind, leader nella ricerca sull’intelligenza artificiale, hanno unito le loro competenze per creare un sistema innovativo e altamente specializzato.

In futuro, potremmo vedere sempre più strumenti basati su AI per la sicurezza informatica, ma al momento Google sottolinea che Big Sleep è ancora in fase sperimentale. I risultati, pur promettenti, devono ancora essere testati su larga scala.

Google DeepMind e Project Zero collaborano per la sicurezza AI

Collaborazione tra Google DeepMind e Project Zero nel progetto Big Sleep

Cosa significa questa scoperta per il futuro della sicurezza

L’idea di utilizzare l’AI per prevenire attacchi informatici prima ancora che si verifichino ha un potenziale enorme per le aziende di tutti i settori. Big Sleep, con il supporto di Google, potrebbe diventare uno strumento fondamentale per la protezione dei dati aziendali. Tuttavia, come evidenziato da Google, al momento l’AI non sostituisce del tutto i metodi tradizionali di ricerca delle vulnerabilità, come il fuzzing mirato.

Per le aziende, l’importanza di tenere aggiornati i software e adottare buone pratiche di sicurezza informatica rimane una priorità. Sebbene l’AI possa supportare, i sistemi sicuri dipendono anche dalle scelte consapevoli degli utenti e dei responsabili IT.

L’arrivo di Big Sleep segna un momento chiave nel campo della sicurezza informatica. Grazie a questa nuova AI, Google ha dimostrato che l’intelligenza artificiale può giocare un ruolo cruciale nella scoperta di vulnerabilità in fase di sviluppo, offrendo alle aziende la possibilità di difendersi da minacce informatiche prima che diventino un rischio concreto.

Questa tecnologia, pur sperimentale, offre uno sguardo su un futuro dove AI e sicurezza informatica lavorano insieme per proteggere le aziende da vulnerabilità nascoste.

Fonti e/o link utili di approfondimento:1