Come Mamba aggira la 2FA: rubati account Microsoft 365

Cosa è importante sapere:

Account Microsoft 365 sotto attacco!Il servizio Mamba minaccia le aziende aggirando la 2FA con phishing avanzato e sessioni sincronizzate. Questo rischio mette a repentaglio dati e operazioni aziendali. La soluzione? Adottare strategie multilivello e migliorare la formazione del personale per bloccare attacchi futuri.

Tempo di lettura: 3 minuti

Come funziona Mamba 2FA? Rubano gli account Microsoft 365

Negli ultimi anni, le aziende hanno investito molto in sistemi di sicurezza per proteggere i propri dati. Ma cosa succede quando una misura come l’autenticazione a due fattori (2FA) viene bypassata? Il servizio Mamba, venduto su forum underground, è l’ultima minaccia per gli account Microsoft 365. Scopriamo insieme come funziona e quali rischi comporta.

Cosa sappiamo su Mamba?

Mamba è un servizio nato nei forum di hacker. La sua funzione principale è aggirare la 2FA, il sistema che dovrebbe rendere più sicuro l’accesso agli account. Questo permette agli attaccanti di accedere agli account aziendali senza il secondo livello di autenticazione. Ma come riescono a farlo?

Come funziona il bypass?

Il servizio utilizza phishing avanzato per ottenere le credenziali dell’utente, compreso il codice generato dalla 2FA. Questi dati vengono poi processati attraverso strumenti automatizzati, capaci di inviarli al server di Microsoft 365 senza ulteriori verifiche.

Un attacco di questo tipo è subdolo e veloce. Il criminale informatico può accedere immediatamente ai documenti, e-mail e dati sensibili custoditi nel cloud aziendale.

Dove e perché è una minaccia per le aziende?

Gli attacchi mirati agli account Microsoft 365 sono pericolosi per qualsiasi azienda. Questa piattaforma contiene dati cruciali, come contratti, strategie e informazioni riservate. Quando un criminale riesce a entrare, le conseguenze possono essere devastanti:

  • Furto di dati: l’accesso non autorizzato può portare alla sottrazione di informazioni critiche.
  • Interruzione delle attività: gli attacchi possono bloccare o rallentare le operazioni quotidiane.
  • Compromissione della reputazione: la fuga di informazioni sensibili può danneggiare la fiducia dei clienti.

Quando è stato scoperto?

Mamba è stato rilevato di recente da esperti di sicurezza. Anche se i dettagli tecnici non sono completamente noti, il servizio sembra sfruttare falle nel sistema di gestione delle sessioni o dei token di autenticazione di Microsoft 365.

Quale approccio usano i criminali?

Gli sviluppatori di Mamba utilizzano tecniche che combinano:

  • Phishing avanzato: inviano e-mail apparentemente autentiche per rubare le credenziali.
  • Sincronizzazione delle sessioni: replicano sessioni attive su altri dispositivi, bypassando la 2FA.

Questo servizio è progettato per essere semplice da usare, consentendo anche a criminali meno esperti di sfruttarlo.

Dashboard iperrealistica di un attacco informatico a Microsoft 365.

Rappresentazione visiva di un attacco informatico agli account Microsoft 365.

 

Chi è dietro Mamba?

Non si conoscono ancora i responsabili, ma è chiaro che si tratta di un gruppo ben organizzato. I mercati underground permettono loro di vendere strumenti avanzati a una vasta gamma di criminali informatici.

Gli utenti di Mamba possono includere:

  • Hacker individuali.
  • Gruppi di ransomware.
  • Organizzazioni dedite al furto di dati aziendali.

Le implicazioni per le aziende

La sicurezza degli account Microsoft 365 è fondamentale per le aziende. La comparsa di strumenti come Mamba dimostra che il crimine informatico si evolve continuamente.

Perché non basta affidarsi al 2FA?

La 2FA è stata a lungo considerata una barriera sicura contro gli attacchi. Tuttavia, come dimostra Mamba, non è infallibile. Le aziende devono adottare misure aggiuntive per proteggersi.

Le vulnerabilità sfruttate da Mamba

Gli esperti sospettano che il servizio utilizzi debolezze nella gestione delle sessioni o dei token di autenticazione. Ad esempio:

  • Token riutilizzabili: sfruttano i codici già generati.
  • Sessioni sincronizzate: replicano sessioni attive su altri dispositivi.

Queste falle, combinate con l’automazione offerta da Mamba, aumentano i rischi.

Visualizzazione di un attacco di phishing avanzato in corso.

Esempio di un attacco di phishing avanzato mirato agli account aziendali.

 

Come difendersi?

Non esistono soluzioni definitive, ma le aziende possono adottare strategie multilivello per migliorare la sicurezza:

  1. Formazione del personale: sensibilizzare i dipendenti sul phishing.
  2. Autenticazione adattiva: utilizzare sistemi che valutano il comportamento dell’utente.
  3. Monitoraggio continuo: controllare costantemente attività anomale.
  4. Sistemi avanzati: implementare strumenti come il SIEM per individuare minacce in tempo reale.

Queste misure aiutano a ridurre il rischio, ma richiedono investimenti in tempo e risorse.

La scoperta di Mamba mette in luce una verità scomoda: nessuna misura di sicurezza è invulnerabile. Le aziende devono evolversi e adottare strategie proattive per proteggersi. Il crimine informatico non si ferma e, per restare al sicuro, occorre essere un passo avanti.

Non sottovalutate i rischi. Proteggete i vostri dati con attenzione.