Cosa è importante sapere:
- Evoluzione delle minacce (Problema): I ransomware si sono trasformati in strumenti di estorsione avanzata, con tecniche sempre più pericolose.
- Rischi aziendali (Agitazione): Dati criptati, rubati e pubblicati, con conseguenze legali, economiche e reputazionali.
- Soluzioni di difesa (Soluzione): A gennaio 2025, proteggi i tuoi dati con backup, antivirus avanzati e formazione del personale.
Tecniche di estorsione dei ransomware: evoluzione e nuove minacce
I ransomware stanno cambiando. Le tecniche di estorsione si evolvono e le aziende sono sempre più sotto pressione. Scopri dove e come proteggere la tua impresa contro attacchi sempre più sofisticati.
Come si sono evoluti i ransomware?
I ransomware non sono più solo un malware che blocca i dati. Dal 2019, le tecniche di estorsione sono diventate più complesse, con attacchi a doppia, tripla e persino quadrupla estorsione. Ma cosa significano questi termini e perché sono così pericolosi per le aziende?
Doppia estorsione: cosa significa?
Un esempio chiave di evoluzione è l’attacco del ransomware Maze. Oltre a criptare i dati, gli attaccanti minacciano di pubblicare informazioni sensibili online se il riscatto non viene pagato. Questo approccio costringe le aziende a scegliere tra pagare o subire danni reputazionali e legali.
- Chi ha introdotto questa tecnica? Maze è stato il primo a usarla sistematicamente.
- Perché è così efficace? I dati rubati possono essere venduti nel dark web o utilizzati per ricatti successivi.

Il ransomware Maze ha introdotto la doppia estorsione, combinando crittografia e furto di dati.
Quando gli attacchi sono diventati più complessi?
Dal 2020, la doppia estorsione è diventata un modus operandi per molti gruppi criminali come REvil e Lockbit. Ma non si sono fermati qui. È nata la tripla estorsione, che coinvolge anche clienti e partner delle aziende colpite. I cybercriminali contattano terzi, usando i loro dati per aumentare la pressione.
Quale impatto hanno gli attacchi su un’azienda?
Gli attacchi ransomware non si limitano a bloccare le attività. Possono compromettere la fiducia di clienti e investitori, danneggiare l’immagine aziendale e generare sanzioni legali. Il caso della Regione Lazio, sanzionata dal Garante Privacy dopo un attacco ransomware, è emblematico.
- Perché i danni sono così gravi? Oltre alla perdita di dati, le aziende rischiano multe elevate e danni alla reputazione.
- Come si preparano i cybercriminali? Usano strumenti sempre più sofisticati, come exploit zero-day e phishing mirato.
Cosa significa quadrupla estorsione?
Negli attacchi più recenti, i cybercriminali aggiungono un nuovo livello di pressione: gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service). Oltre a criptare e rubare dati, mandano in tilt i server aziendali con un sovraccarico di richieste, bloccando ogni attività.
- Dove si verificano questi attacchi? I settori più colpiti sono sanità, finanza e manifattura.
- Qual è l’obiettivo? Costringere le aziende a pagare rapidamente il riscatto per riprendere le attività.
Come proteggersi dalle tecniche di estorsione?
Non esiste una soluzione unica per tutti, ma alcune strategie di base possono fare la differenza:
- Backup regolari: Conserva copie offline e testa il ripristino periodicamente.
- Aggiornamenti costanti: Sistema operativo e software devono essere sempre aggiornati.
- Formazione: I dipendenti devono riconoscere email sospette e rispettare protocolli di sicurezza.
- Antivirus moderni: Soluzioni specifiche contro i ransomware sono fondamentali.
- Approccio Zero Trust: Concedi accessi limitati basati sulle reali necessità operative.
Perché le aziende sono un bersaglio primario?
Le aziende dispongono di dati preziosi e spesso hanno risorse economiche per pagare riscatti. Inoltre, chi non investe in sicurezza informatica resta un obiettivo facile.
Proteggere la tua azienda non è solo una questione tecnica, ma una priorità strategica. Non aspettare di essere la prossima vittima: investi nella formazione del personale e in soluzioni moderne di sicurezza.